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Trattativa 24 ottobre 2013

OdG: PEO - Mobilità - Lavoratori a tempo determinato

PEO

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda le progressioni economiche orizzontali.
L’amministrazione espone le criticità riscontrate dagli uffici e dalla commissione, riconducibili a quattro categorie: difficoltà nella gestione del programma informatico, errata compilazione della domanda da parte dei colleghi, mancanza di indicazioni specifiche sia nel testo dell’accordo che nel bando circa i titoli valutabili e problematiche emerse in fase di controllo della documentazione.
La RSU ritiene che le criticità evidenziate siano “fisiologiche” e facilmente superabili attraverso una semplificazione della procedura, valuta che il risultato ottenuto sia quello che il tavolo di trattativa si era prefisso firmando l’accordo, e cioè quello di garantire pari opportunità di scorrimento economico a tutti i lavoratori, ancorché diluito nel tempo e per il momento solo ai fini giuridici; conclude che per raggiungere il risultato occorre una conferma pluriennale delle stesse modalità.        
E così, d'altra parte, si era già espressa la stessa amministrazione nell'incontro di settembre.
La RSU si dichiara quindi pronta a rinnovare l’accordo per le PEO del 2012 .
Invece, dopo le dichiarazioni iniziali del Direttore Generale, che ritiene che l’operazione sia stata assolutamente coerente con gli obiettivi dell’accordo e che condivide di andare verso una semplificazione della procedura, in modo decisamente imbarazzante e imprevisto la delegazione di parte pubblica, rimangiandosi le precedenti dichiarazioni, esprime la volontà di rivedere tutto l'impianto, adducendo generici problemi di coerenza con i dispositivi contrattuali, non meglio definiti nonostante le insistenti sollecitazioni di parte sindacale, e dichiara che non intende lasciare questo stato di cose in eredità al prossimo Direttore Generale.
E’ risultato inutile ricordare che questo accordo è stato a suo tempo approvato dal Consiglio di Amministrazione e passato al vaglio dei Revisori dei Conti, che è stato condiviso dai lavoratori in assemblea e che la sua decadenza dopo la prima applicazione è un tradimento dello spirito che ne ha permesso la sottoscrizione. Oltretutto la conferma non riguarderebbe minimamente il nuovo Direttore Generale, considerato che si insedierà solo dal 1 febbraio p.v.
La RSU ritiene gravissimo che, a fronte di un accordo che doveva necessariamente avere un respiro pluriennale, dopo la prima graduatoria sia rimesso tutto in discussione. Sottolinea che i rappresentanti dei lavoratori ci hanno “messo la faccia”, illustrando ai colleghi che – stante l’attuale scarsità di risorse - si sarebbe potuto raggiungere una situazione di equità solo con un accordo che fosse mantenuto negli anni. E’ quindi necessario che anche la parte politica faccia altrettanto e che - se è stato operato un cambiamento politico –se ne assuma la responsabilità.
La Delegata del Rettore risponde di non potere e di non dover entrare nella questione gestionale della PEO e sottolinea che l’intervento proposto dal Direttore è marginale, che terrà di conto dell’obiettivo di fondo del precedente accordo, solo che ha bisogno di tempi decisamente più lunghi. Ricorda inoltre che nella trattativa di settembre non era in discussione la figura del Direttore Generale (!!!!) e che comunque già nell’accordo sottoscritto il 21 dicembre 2011 le parti si riservavano di rivederne il contenuto negli anni successivi. 
La RSU ritiene che i tempi proposti siano assolutamente inaccettabili, anche a prescindere dallo scetticismo su questa nuova proposta. Pur valutando l'opzione di abbandonare il tavolo e proclamare lo stato di agitazione, di fronte all'accettazione da parte dell'amministrazione di sottoporre la nuova bozza il 5 novembre, RSU e OO.SS. hanno deciso di andare a vedere la proposta.
Resta tutta la gravità di questo vulnus alle relazioni sindacali e, di conseguenza, ai lavoratori ed alla loro dignità, in un periodo per tutti noi così gravoso, considerate le politiche nazionali e il reiterato, vergognoso blocco dei contratti e non solo.
Decideremo nelle prossime assemblee come rispondere.

MOBILITA’

Il Direttore Generale ritiene che dal punto di vista tecnico il bando per la mobilità sia un’esperienza abbastanza discutibile perché, dovendo dar seguito a tutte le domande ricevute, in alcuni casi si rischia di chiudere gli uffici, citando quindi l’esempio delle segreterie studenti. Sostiene che potrà procedere alla mobilità dei lavoratori solo tenendo conto anche della situazione delle strutture di origine e che, laddove ci sono “vincitori” che vanno verso una struttura il cui indice di sofferenza è inferiore a quella di provenienza, la graduatoria sarà sospesa. 
La RSU sottolinea che il bando specificava che sarebbe stata cura dell’amministrazione colmare i vuoti che si sarebbero potuti creare con la mobilità e che, con un sottorganico dichiarato di alcune centinaia di lavoratori a livello di Ateneo, è inevitabile che il personale che si sposta crei disagio nella struttura di provenienza.
Sottolinea che gli indici di sofferenza sono stati individuati sulla rilevazione di carichi di lavoro e su indici di onerosità che sono completamente da rivedere, che nella rilevazione dovrebbero essere interpellati anche i lavoratori e non solo i direttori e dirigenti e che non contano solo i dati percentuali dei carichi, ma anche il numero del personale di ruolo, la tipologia di orario di lavoro, il personale precario che afferisce alla struttura e così via. 
Occorre accertare quali siano le strutture in condizione di reale sofferenza e garantire comunque a tutti i lavoratori che vogliono trasferirsi di poterlo fare, a prescindere dalla struttura dalla quale provengono. 
Il Direttore riconosce che le osservazioni sono condivisibili e riferisce che avrebbe avuto in programma un’indagine sul clima organizzativo. Riguardo ai provvedimenti immediati sul bando, dichiara che non è intenzione dell’amministrazione bloccarli definitivamente, che intende trovare delle soluzioni che in alcuni casi richiederanno del tempo e conclude affermando che oltre una ventina di lavoratori saranno trasferiti entro novembre e gli altri entro il prossimo gennaio, comprese anche le domande “extra-bando”.


LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO

La richiesta di avere i dati aggiornati sul personale precario è stata fatta per valutare le prospettive di stabilizzazione, nell’ambito della programmazione ma anche alla luce della imminente conversione in Legge del Decreto n. 101. 
L’amministrazione informa che è stato richiesto alle strutture di comunicare il proprio fabbisogno e che, in seguito a tale comunicazione, sarà approvata la programmazione del personale. Riferisce che in Ateneo sono attivi 45 contratti di lavoro a tempo determinato, di cui 22 in scadenza al 31 dicembre o comunque nell’arco del mese mentre 23 scadranno nel corso del 2014. I contratti saranno tutti prorogati (le risorse ci sono) previa richiesta di conferma da parte delle strutture di afferenza
La RSU chiede di fissare al più presto un incontro di trattativa dedicato al personale precario, al fine di valutare le eventuali prospettive di stabilizzazione e/o di programmazione di personale, individuando le aree che fino ad ora hanno visto il maggiore utilizzo di personale non strutturato, a prescindere dalla tipologia di contratto, e di emanare bandi che prevedano le riserve di posti prospettate dal decreto legge in approvazione.
La RSU chiede, infine, chiarimenti in merito alle risorse destinate al personale ma che, a seguito del blocco del contratto anche per il 2013, sono state allocate sul fondo di riserva dal Consiglio di Amministrazione del 19 luglio. Rivendica la disponibilità delle risorse (567.609 euro) considerato che erano riservate al personale contrattualizzato, e che vengano discusse le modalità di utilizzo nel prossimo incontro.
In conclusione di seduta l’amministrazione comunica il calendario delle chiusure per il 2014:
2 e 3 gennaio, 2 maggio, 23 giugno, 11, 12, 13 e 14 agosto.
Il prossimo incontro di trattativa è fissato per martedì 5 novembre.
La RSU aveva deciso di convocare una serie di assemblee decentrate, la prima delle quali già fissata per il 5 novembre, per parlare con i lavoratori di PEO, mobilità, salario accessorio. Preso atto della nuova posizione dell’amministrazione sulla PEO e la messa in discussione degli accordi siglati, è stato deciso di mantenere la data del 5 novembre, convocando però in quella data l’assemblea generale, in vista anche dell’incontro di trattativa del pomeriggio e per discutere coi lavoratori anche della grave situazione politica nazionale.
Subito dopo verranno comunque individuate altre date per lo svolgimento delle assemblee decentrate.

02 Novembre 2013

 

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