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Trattativa 8 luglio 2013

OdG: Modalità di erogazione benefit - Trattamento previdenziale lettori madrelingua

A seguito dell’incontro di trattativa che aveva all’ordine del giorno la modalità di erogazione dei benefit, è stato siglato l’accordo per la creazione di un fondo per l’erogazione di sussidi al personale tecnico-amministrativo.
Il contenuto dell’accordo è molto distante da quanto, in tutti questi mesi, è stato chiesto dalla RSU e approvato dall’assemblea generale dei lavoratori, ossia un fondo che avrebbe dovuto caratterizzarsi per il sostegno al salario di tutti i lavoratori, tenuto conto del momento così difficile. 

L’amministrazione non è mai stata disponibile a trattare nient’altro che la costituzione di un fondo ai sensi dell’art. 60 del CCNL che prevede, tra l’altro, l’erogazione di sussidi economici a fronte di spese sostenute dal lavoratore, da valutare sulla base della propria situazione economico/familiare.
Dato che neanche dopo un confronto durato alcuni mesi si è riusciti a proporre una linea che tenesse esplicitamente conto delle aspettative dei lavoratori, la RSU e le OO.SS. firmatarie hanno preso atto della posizione dell’amministrazione e hanno ritenuto di siglare l’accordo per non rischiare di lasciare inutilizzati i 200.000 euro allocati in bilancio di previsione, rilasciando tuttavia una  dichiarazione a verbale che evidenzia le criticità della scelta fatta.
La prima criticità è che solo una parte dei lavoratori potrà beneficiare del sussidio, anche se la RSU ha fatto in modo che l’accordo firmato possa essere esteso al maggior numero di lavoratori possibile, in particolare imputando il 60% delle risorse alla voce che comprende le spese mediche più comuni, e ponendo degli importi massimi, non superabili, di rimborso. L’altra criticità è la valutazione della situazione economica di ogni singolo dipendente attraverso il sistema ISEE, che certo non è lo strumento più adeguato a garantire equità e giustizia sociale.
La RSU ritiene tuttavia che le risorse allocate in bilancio rappresentino un importante punto di partenza, da cui muovere per trovare risorse aggiuntive per il prossimo anno, che possano garantire sussidi ad un numero sempre più alto di lavoratori. 
L’accordo rimanda ad un regolamento che individuerà le modalità di erogazione dei sussidi; il regolamento sarà oggetto di trattativa e discusso nella prossima riunione, fissata per il 4 settembre. 
Nella stessa riunione sarà rinnovato anche l’accordo per la PEO del 2012, al fine di emanare subito dopo il relativo bando.

L’incontro di trattativa aveva come secondo punto all’ordine del giorno il trattamento previdenziale dei Lettori madrelingua.
La RSU inizia la discussione illustrando il problema che risale al 2008, ricordando che il trattamento previdenziale a Firenze è palesemente discriminatorio e in contrasto con le sentenze della Corte di Giustizia Europea. Secondo i pronunciamenti europei, il parametro economico dei Lettori/CEL deve essere quello di una figura della docenza universitaria. La Legge 63/2004 ha individuato come parametro la figura del Ricercatore confermato a tempo definito. 
In Ateneo la retribuzione è invece al di sotto di questo parametro, e ancora più grave risulta la questione del trattamento previdenziale da quando (gennaio 2008) i lettori/CEL fiorentini – fino ad allora iscritti all’INPS, come ancora oggi lo è la maggior parte dei colleghi lettori/CEL negli altri Atenei - sono stati iscritti “d’ufficio” all’INPDAP.
Da quella data il loro Trattamento integrativo (voce stipendiale prevista dal CCNL come integrazione al Trattamento fondamentale e che rappresenta circa il 60% dello stipendio totale) non costituisce base di calcolo per il TFR e la pensione e, in più, viene detratto in quota parte per i primi 10 giorni di malattia. 
Ormai da diversi anni la RSU chiede all’Amministrazione di trovare una soluzione transattiva per mettere fine a questo trattamento discriminatorio e pregiudizievole. 
Il Direttore Generale Colucci e la Delegata del Rettore alle Relazioni Sindacali Dott.ssa Monaco dichiarano di prendere atto della discriminazione e del pregiudizio che si sono venuti a creare nei confronti della categoria ma ritengono che non sia possibile trovare una soluzione stragiudiziale e transattiva a livello di Ateneo. Suggeriscono quindi di intraprendere le vie legali per chiedere l’applicazione della Legge 63/2004 (tabella stipendiale del Ricercatore confermato a tempo definito senza articolazione della busta paga in Trattamento fondamentale ed integrativo) e ritengono che caso mai sarebbe pure opportuno che fossero esercitate pressioni politiche da un organismo come la CRUI. 
Il ricorso legale dovrebbe essere presentato in tempi brevi perchè l’INPS non accetta i mancati versamenti previdenziali fino a cinque anni prima, e quindi in Ateneo abbiamo già perso i versamenti dal gennaio al luglio 2008.
La RSU chiede un ulteriore tentativo per affrontare la questione in sede di trattativa sindacale, cercando di individuare una soluzione fra le parti, considerando che la legge (art. 16, lett. F, D.lgs. n. 165/2001) pone il potere/dovere di conciliare e transigere in capo alle Amministrazioni pubbliche e dunque anche all'Ateneo fiorentino e considerando inoltre la presenza, nella vertenza de qua, di una giurisprudenza, europea e nazionale, consolidata oltre al chiaro precetto di cui alla  L. 63/2004. Tutto ciò nel rispetto della corretta azione amministrativa, della buona fede e del contenimento delle risorse economiche pubbliche.
Per la parte pubblica, il Direttore Generale e la Delegata del Rettore ribadiscono però che non è possibile trovare una soluzione a livello di Ateneo e che la categoria si debba necessariamente rivolgere al tribunale. Ritengono che le varie carenze (CCNL) e inadempienze  (MIUR) non possano essere colmate dall'Ateneo fiorentino.
La RSU insiste e chiede che comunque sia esperito un intervento dell’Amministrazione presso il MIUR e il Direttore Colucci si impegna a contattare il Direttore Generale del MIUR Livon. 
Infine, vista l’impossibilità di raggiungere una soluzione al tavolo negoziale, la RSU chiede all'amministrazione di firmare una Dichiarazione congiunta in cui si sottolinea che sono stati usati tutti gli strumenti possibili in sede sindacale per giungere a una soluzione del problema, prima di dover procedere a un’eventuale azione giudiziale.
L'amministrazione esprime la propria indisponibilità a sottoscrivere una Dichiarazione congiunta in merito, ribadendo che non si tratta di materia di contrattazione. 
La RSU chiede di reinserire la questione all’ordine del giorno della prima seduta di trattative a settembre. La Delegata del Rettore Monaco rifiuta la richiesta, ribadendo che non si tratta di materia di contrattazione.
La RSU e le organizzazioni sindacali prendono atto della ribadita posizione di chiusura dell’Amministrazione universitaria.

 

17 Luglio 2013

 

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