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Cronaca trattiva 24 febbraio

All'odg la "Bozza di regolamento per l'individuazione dei criteri di organizzazione, di valutazione e di conferimento degli incarichi" presentato dall'amministrazione stessa e dil Dipartimento Integrato.

La seduta si apre con un "giro di tavolo" richiesto dall'Amministrazione in cui tutte le Organizzazioni Sindacali esprimono un primo parere sulla "Bozza di regolamento per l'individuazione dei criteri di organizzazione, di valutazione e di conferimento degli incarichi" presentato dall'amministrazione stessa.

La RSU dichiara che la bozza in questione evidenzia un modello di organizzazione gerarchica, verticale e troppo parcellizzata, lontano da quello orizzontale da sempre perseguito, e in parte  positivamente sperimentato in Ateneo con la riorganizzazione del sistema bibliotecario, dalla RSU e le OO.SS.

La RSU apprezza peraltro il tentativo, desumibile dalla bozza, di affidare a meccanismi pre-definiti e trasparenti, e quindi a criteri il più possibile oggettivi, l'affidamento degli incarichi, con ciò tentando di superare il sistema vigente da considerarsi, con un eufemismo, quantomeno nebuloso. La RSU, del resto, è consapevole del fatto che la discussione su questa materia è negativamente influenzata dal generale sistema di "pensiero brunettiano" che, di fatto, la delimita e la influenza e che certo non facilita un apporto costruttivo delle parti al confronto di merito.

In più c'è la consapevolezza che si tratta di un modello teorico, che va calato nella realtà dell'Ateneo e nella (preannunciata) futura riorganizzazione. Rispetto a questo la RSU  chiede all'Amministrazione quanto sia disposta a lavorare pragmaticamente in sede negoziale in un'ottica di riorganizzazione orizzontale la cui tendenza sia più  "a rete" che gerarchica.

Il Direttore risponde alle prime valutazioni sostenendo che non necessariamente il modello teorico dovrà essere calato nella realtà operativa in maniera rigida, ma dovrà tenere conto dei contesti che saranno riorganizzati, dinamici, con scenari che si evolvono. Certi parametri si potranno applicare in alcune aree e in altre no; l'idea è di tenere insieme tipologie organizzative anche molto distanti fra loro.

La RSU, nello specifico della bozza, rileva in particolare:

  • che contrariamente a quanto previsto dal vigente CCNL, non è considerato l'affidamento di  incarichi di responsabilità a lavoratori di categoria B e C, ma è applicabile solo a dirigenti ed EP;
  • una eccessiva frammentazione di indennità;
  • un sistema di valutazione privo delle necessarie garanzie di omogeneità fra le diverse aree;
  • una visione complessiva che ha come riferimento soprattutto l'Amministrazione centrale e pare non coinvolgere adeguatamente i molti servizi periferici;
  • una definizione di "ponderosità" delle strutture non sempre corrispondente al vero: la complessità va infatti perlomeno correlata all'organico ottimale, altrimenti l'impianto rischia di dare maggiore rilevanza alle strutture con più risorse umane a disposizione;
  • alcuni fattori di "ponderosità" trascurati ed invece da ritenere fondamentali come l'incidenza e la tipologia di utenza;
  • come si pongono in relazione la valutazione (brunettiana) operata dal superiore gerarchico e l'autovalutazione (che implica un complesso processo);
  • che non è esplicitato il principio della rotazione del personale nell'affidamento degli incarichi, che devono essere assegnati con modalità selettive trasparenti e non su designazione del dirigente/direttore amministrativo.
  • come si concilia questo impianto complessivo, che sottintende risorse economiche importanti, con le esigue risorse (160.000 euro circa) attualmente disponibili e secondo la finanziaria di Tremonti non incrementabili. 

Il Direttore, ribadito che il modello teorico avrà la flessibilità necessaria per calarsi nella realtà operativa dell'Ateneo, dichiara la propria disponibilità alla elaborazione di un documento ulteriore che regolamenti l'attribuzione di responsabilità anche a lavoratori di categoria B e C e D; ribadisce la propria convinzione che è opportuno che tutti i ventagli retributivi debbano essere impiegati in un modello teorico per poter poi essere utilizzati, avendo a disposizione le risorse necessarie; chiarisce che è sua convinzione che tutti i processi di valutazione debbano partire dall'autovalutazione e chiede alle OO.SS di far pervenire all'amministrazione in forma scritta tutte le osservazioni esplicitate al tavolo.

 

Si passa quindi a discutere il secondo punto all'ordine del giorno, il Dipartimento Interistituzionale Integrato (DIPINT), alla presenza della dott.ssa Catania, direttore del Dipartimento medesimo.

Dalla RSU arrivano richieste di informazioni su come è stata costituita la lista degli 86 colleghi entrati a far parte del DIPINT, se dal Dipartimento il personale universitario potrà uscire e se, al contrario, ci si può entrare; che rapporto lega il DIPINT al Polo Biomedico e Tecnologico, con che modalità (decise dove e da chi?) verranno attribuiti gli incarichi, ma soprattutto se sarà garantito al personale coinvolto l'incardinamento nei ruoli e nello stato giuridico di dipendente dell'Università.

Le risposte avute confermano la grande incertezza in questa fase di costituzione del DIPINT ma disegnano, in maniera preoccupante, una sostanziale subordinazione dell'Università alla Regione, in ragione del suo ruolo di finanziatrice del progetto.

La RSU rivendica, pur tenuto conto delle comprensibili difficoltà, di sapere con quale posizione l'Università intende sedersi al tavolo con la Regione, quali sono i punti irrinunciabili per l'Ateneo e se fra questi c'è il ruolo del personale: l'attuale situazione di incertezza non è più sopportabile per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.

Il Direttore dichiara di credere in un progetto che si propone di mettere insieme in maniera sinergica un'attività di sperimentazione farmacologica e di ricerca di interesse ospedaliero con la ricerca universitaria nel campo; un approccio che, se ben realizzato, conviene a tutti gli attori; si tratta di una sperimentazione triennale in cui l'Università mette a disposizione del DIPINT oltre 80 unità di proprio personale, in cui è determinata a non perdere competenze, dando vita ad un modello che preveda la doppia afferenza.

 

QUESTION TIME

1)      si chiede di conoscere il numero dei ricercatori a tempo determinato e la scadenza dei relativi contratti;

2)      è richiesto un incontro tecnico per discutere del trattamento integrativo da corrispondere ai lettori di madre lingua;

l'Amministrazione chiede le venga presentata una richiesta puntuale sulle questioni da affrontare

3)      si chiede se l'Amministrazione ha formulato il quesito sul ritiro dell'IMA nei periodi di malattia;

L'Amministrazione informa che il quesito è stato inoltrato all'ARAN

4)      si chiede la determinazione dell'Amministrazione circa la deroga della scadenza del 31 marzo per l'utilizzo delle ore a recupero, eventualmente da utilizzare nei giorni di chiusura obbligatoria dell'Ateneo;

l'Amministrazione risponde che, come da CCNL, le ore a recupero cumulate l'anno precedente devono essere utilizzate entro il 31 marzo, ma per i giorni di chiusura obbligatoria, oltre ovviamente alle ferie, si potrà usufruire anche delle ore di flessibilità, in aggiunta a quelle a straordinario, anche se lavorate successivamente ai giorni di chiusura

5)      si chiede che vengano consegnati alle OO.SS. il bilancio di previsione e consuntivo del CSAVRI;

6)      sulla costituzione del Comitato Unico di Garanzia, che sostituirà il comitato delle pari opportunità e i comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, l'Amministrazione risponde che finora la procedura è rimasta ferma in attesa delle linee guida del Ministero, appena emanate, e che procederà quanto prima  alla costituzione.

LA RSU DI ATENEO

RSU-cronca_ 24_ feb_2011.doc RSU-cronca_ 24_ feb_2011.doc

02 Marzo 2011

 

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