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Trattativa 27 marzo 2012

OdG: DIPINT - riorganizzazione dipartimentale

DIPINT

Il primo punto all’ordine del giorno era il Dipartimento Interistituzionale (DIPINT), alla presenza della dott.ssa Catania.
Il Direttore Colucci informa il tavolo che il prossimo 6 aprile si insedierà il Comitato d’indirizzo, organo del Dipint composto dai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliero Universitarie Careggi e Meyer e dal Rettore dell’Università di Firenze. La riunione porterà alla firma dell’accordo attuativo e del regolamento di funzionamento.
Il Direttore riferisce inoltre che il decreto sulla riorganizzazione di Ateneo include anche il Dipint. La struttura Polo Biomedico e Tecnologico/Dipint è articolato in tre aree: didattica, ricerca e innovazione; ciascuna delle 3 aree verrà articolata in 10 posizioni di responsabilità. Il Direttore invita quindi il tavolo a porre i quesiti alla dott.ssa Catania.
In primo luogo la RSU chiede che venga messa a disposizione della parte sindacale tutta la documentazione relativa al Dipint e auspica una maggiore frequenza di incontri sulla questione, sempre alla presenza della dirigente. Chiede quindi spiegazioni in merito all’eventuale esubero degli 84 universitari, annunciato a tutto il personale del Dipint nel corso di una riunione svoltasi a gennaio quando, nello stesso mese, si sono svolte le selezioni per profili amministrativi aziendali, ex 15 octies, che hanno portato all’assunzione di 11 tempi determinati aziendali di categoria C1.
La RSU chiede conto di questa incongruenza e domanda dove, come e da chi viene fatta la programmazione del personale, visto che ancora non esiste un “funzionigramma”del Dipint. Al riguardo fa presente che una recente pubblicazione del prof. Del Nord dedica un capitolo al Dipint, nel quale viene dettagliato l’organico a regime della struttura: 137 amministrativi, di cui la maggioranza personale universitario a tempo indeterminato, un buon numero di tempi determinati dell’AOUC, minime presenze di collaboratori esterni, cooperative e dipendenti a tempo indeterminato sempre dell’AOUC. Viene chiesto di chiarire da dove l’autore del libro ha tratto questi dati. 
La RSU chiede inoltre:

  • quali sono le finalità del Dipint
  • cosa si intende per integrazione
  •  che forma organizzativa e lavorativa dovrà assumere
  • in base a quale criterio saranno attribuite le posizioni organizzative
  • cosa sono e di cosa si occupano il comitato di indirizzo e il comitato tecnico scientifico
  • quale sarà il futuro del polo biomedico e tecnologico
  • di risolvere con l’AOUC l’annoso problema dell’accesso alla mensa del personale tecnico amministrativo non in convenzione, per il quale si propone l’accesso per tutto il personale dell’area biomedica con addebito in busta paga dell’intero costo del pasto, poco meno di euro 5,00, e il mantenimento dei due tickets settimanali.

Viene inoltre evidenziata alla parte pubblica l’esigenza di una riflessione sui percorsi di formazione per il personale del Dipint e quale amministrazione (AOUC – UNIFI) se ne farà carico e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, ed in particolare come dovranno interagire i RLS universitari con quelli ospedalieri visto che il personale assegnato al Dipint presta il proprio servizio nei locali dell’AOUC.

La RSU chiede infine chiarimenti sul ruolo del personale delle ditte esterne, soprattutto per coloro che prestano servizio presso il Dipint Point e lo Student Point.
La dott.ssa Catania come prima cosa chiarisce che i paventati esuberi di personale sono solo il frutto di un fraintendimento e anzi ritiene che 84 persone siano poche per poter far funzionare a regime il Dipint.
Ricorda quindi i passaggi istituzionali che dal 2009 ad oggi hanno accompagnato la costituzione del Dipint, il motivo per cui la Regione Toscana ha finanziato il sistema universitario, l’utilizzo che l’Ateneo fiorentino ha fatto dei finanziamenti (assunzioni e stabilizzazioni in Ateneo), facendo presente che le somme erogate sono confluite sul bilancio di Ateneo e che il DipInt non ha un bilancio proprio.
Evidenzia l’importanza del previsto insediamento, il 6 aprile p.v., del comitato di indirizzo, quale atto preliminare per poter cominciare a parlare del regolamento, di organizzazione dei servizi, di funzioni, organizzazione, responsabilità, indennità etc… mentre sulla questione degli appalti sostiene che i servizi di accoglienza sono esterni al Dipint. 
La RSU rileva una sorta di condizione di inferiorità dell’Università nei confronti della Regione che eroga risorse economiche, chiede quali siano i servizi dell’Ateneo che interessano davvero, qual è il reale tornaconto della Regione e se dobbiamo “inchinarci al peso maggiore della Sanità”. Fa presente inoltre che il regolamento prevede che il ruolo di direttore del Dipint possa essere ricoperto da un dirigente, ma non necessariamente universitario. Questa possibilità, ad avviso della RSU, pone molti interrogativi sul ruolo dell’Università e sulla sua futura autonomia in materia di didattica ma soprattutto di ricerca in campo medico.
Il Direttore amministrativo sostiene di voler ribaltare la condizione di presunta inferiorità dell’Università all’interno dell’AOUC e di poterlo fare dimostrando, conti alla mano, quanto la Facoltà di Medicina pesa sul bilancio di Ateneo e quanto (molto poco) viene ammortizzato con i finanziamenti regionali. Il tutto anche a fronte di quanto viene dato dai medici universitari all’Azienda in termini di prestazioni sanitarie, e quindi di ritorno nel bilancio regionale.
Sollecitato sulla necessità di un tavolo sindacale misto, il Direttore si è mostrato al momento molto scettico. La RSU fa presente però la necessità di stabilire corrette relazioni sindacali con l’Azienda Careggi per affrontare e risolvere le annose questioni (incarichi, formazione, progressioni, funzioni, etc) del personale tecnico in convenzione, sia del comparto che della dirigenza.

RIORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE

Il Direttore Amministrativo informa che l’elenco dei dipartimenti sarà varato l’undici aprile e che 300 docenti non hanno ancora dichiarato la scelta di afferenza. Non sono stati fatti grossi passi avanti perché restano non definite le responsabilità didattiche dei dipartimenti, che si intersecano con la formazione delle scuole, le quali partiranno solo dopo la costituzione dei dipartimenti, quindi dopo il 1 gennaio 2013. Il personale tecnico amministrativo in prima battuta lo distribuirà il Direttore, concordando con le OO.SS, e sottolinea che questo è uno dei motivi per cui era utile non rimandare la riunione di oggi.
Su questo punto, il Direttore individua alcune tematiche di fondo:
- il nuovo responsabile amministrativo del dipartimento sarà una figura con un profilo che si prospetta molto diverso da quello dell’attuale segretario amministrativo, per l’attribuzione al dipartimento dei compiti didattici e della chiamata dei docenti, e considerando inoltre che ancora non è stato deciso se le scuole saranno dotate di budget in funzione soprattutto dei contratti di docenza.
- in Ateneo ci sono attualmente 64 segretari amministrativi, compresi quelli dei Centri: questo numero potrebbe essere la base per il futuro reclutamento, base che non esclude possibili allargamenti. Vanno comunque definite le modalità della futura selezione. 
- il restante personale amministrativo dei dipartimenti tendenzialmente confluirà nel nuovo “contenitore”, redistribuito sulla base del criterio di onerosità amministrativa, che il Direttore amministrativo intenderebbe riproporre anche se ammette che è un indicatore non del tutto adatto a valutare situazioni che sono ancora in via di definizione, ma ritiene che sia, comunque, l’approccio più corretto.
- il personale tecnico dei dipartimenti è difficilmente allocabile in realtà diverse da quella di provenienza e pertanto l’ipotesi preferibile è che questo personale segua la “propria vocazione” originaria decidendo e motivando dove vuole andare.
L’ultimo aspetto da chiarire è quello del personale che ora fa capo alle presidenze. Diverse sono le ipotesi di lavoro, una è che almeno temporaneamentediventi personale dell’Amministrazione centrale; un altro scenario potrebbe prevederne la riallocazione nelle scuole, se le scuole saranno dotate di risorse; il terzo scenario vede questo personale distribuito tra i dipartimenti, considerato che assorbiranno le funzioni in materia di didattica finora svolti dalle presidenze di facoltà. A parere del Direttore, il fatto di dotare il sistema di una struttura dedicata, la prima ipotesi, potrebbe essere più funzionale, sarebbe una “soluzione tampone” per il periodo in cui non ci saranno più le facoltà ma non ancora le scuole.
La RSU sottolinea che prima di decidere come selezionare il responsabile amministrativo, dovranno essere chiare le attività che dovrà svolgere, le responsabilità assegnate e le competenze necessarie; solo dopo potranno essere individuati i criteri e le modalità di selezione.
La RSU ribadisce che comunque alcuni principi possono essere ribaditi fin d’ora. Il primo è che a parità di lavoro dovrà corrispondere parità di salario e quindi, poiché i nuovi dipartimenti avranno onerosità molto simili, non potranno più essere individuate indennità di responsabilità diverse e figure professionali remunerate in maniera differente. Sulla mobilità del personale, propone che il criterio adottato per i tecnici possa essere applicato anche al personale amministrativo, dando ad ognuno la possibilità di scegliere, almeno in quei casi in cui non c’è accorpamento ma divisione, fermo restando che – stante l’affermazione del Direttore che non ci sono troppe unità di personale assegnate ai Dipartimenti - tutti resteranno verosimilmente assegnati ai Dipartimenti. Ritiene infine utile che le linee guida per i regolamenti di Ateneo siano meno generiche (ad es. non c’è alcun riferimento alla figura del responsabile amministrativo) per non rischiare di avere in seguito 24 regolamenti di dipartimento e relativi organigrammi molto diversi tra di loro. 
Il Direttore risponde che non potrà accadere che due dipartimenti leggano in modo diverso la figura del responsabile e che la mancanza di indicazioni è dovuta al fatto che ancora non sembrava arrivato il momento di dettagliare troppo e, per quanto riguarda il regolamento dei dipartimenti, auspica che si rediga uno schema tipo. 
Sulla selezione del responsabile amministrativo, il Direttore pone il problema del possesso della laurea.
La RSU propone una sorta di corso/concorso non limitato ai 64 segretari amministrativi ma allargato a tutti coloro che saranno in possesso dei requisiti individuati. Un’ipotesi di selezione potrebbe essere che tra tutti coloro che faranno domanda saranno selezionate un certo numero di persone che parteciperanno ad un corso di formazione, vista la necessità di preparazione qualificata per lo svolgimento del nuovo ruolo del responsabile amministrativo.
Al termine del corso sarà redatta una graduatoria e i primi 24 saranno i nuovi responsabili amministrativi.

QUESTION TIME

La RSU chiede che venga individuato un calendario per le riunioni di trattativa da qui a giugno per continuare a discutere della nuova riorganizzazione dipartimentale, ma anche del fondo di integrazione al salario e della programmazione per il personale tecnico amministrativo, anche per permettere i passaggi di categoria. L’amministrazione per ora propone il 3 maggio, il 7 giugno e il 12 luglio.
La RSU chiede aggiornamenti sul bando per le PEO e sulle schede per le domande di mobilità volontaria. L’Amministrazione risponde che sono stati chiariti alcuni aspetti tecnici e testato il programma, che stanno inserendo le anzianità di servizio e, come tempi, rimanda a dopo Pasqua. Il Direttore riferisce anche che nel predisporre le schede ci sono alcuni elementi che erano sfuggiti e che dovranno essere chiariti al tavolo di trattativa, senza peraltro specificare quali siano. 
La RSU lamenta quindi di aver preso atto dell’avvenuta approvazione in Senato Accademico del nuovo Regolamento sulle missioni senza che la parte sindacale sia stata informata; al riguardo dichiara che, pur se previste dalla normativa vigente, è inaccettabile che siano erogati rimborsi diversi a seconda della tipologia di personale cui si appartiene! Il Direttore amministrativo informa che la volontà del gruppo di lavoro era quella di rimuovere questo aspetto fissando i massimali ma introducendo anche la possibilità di autolimitazione della spesa. E’ accaduto però che la versione originale del regolamento sia stata modificata a seguito delle osservazioni formulate dal Comitato Tecnico Amministrativo. 
La RSU chiede infine notizie sui corsi di informatica. L’Amministrazione risponde che il personale parteciperà ai corsi con un costo (a carico dell’ufficio formazione) pari al 30% (attualmente, è del 70%). Aggiunge che nel prossimo Consiglio di Amministrazione sarà approvata una spesa aggiuntiva per la formazione obbligatoria: uffici legali, sicurezza, mappatura dei processi.
La RSU di Ateneo

08 Maggio 2012

 

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