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Trattativa 11 novembre 2012

OdG: Riorganizzazione della ricerca - Responsabilità organizzative - Regolamento di Ateneo delle Scuole - Chiusure 2013

Riorganizzazione della ricerca

Il Direttore Amministrativo introduce l’argomento spiegando come l’area della ricerca sia ritenuta di importanza strategica, perché rappresenta un punto di forza dell’Ateneo fiorentino ed è in grado di attrarre i finanziamenti europei. Per questo motivo, la riorganizzazione delle aree dirigenziali partirà da quest’area, che nella precedente organizzazione non aveva una propria identità.
Nel disegno che il Direttore illustra, gli uffici centrali faranno da supporto ai processi decisionali degli organi di Ateneo, e in questo contesto le strutture sono confermate, con qualche piccolo adattamento:

  • l’ufficio relazioni internazionali gestisce i finanziamenti e gli accordi internazionali, oltre a svolgere una nuova funzione di informazione sulle opportunità di finanziamento (bandi sulla cooperazione, ecc);
  • l’ufficio della ricerca mantiene le competenze attuali;
  • il terzo ufficio è quello che cambia di più, si chiamerà “ufficio dottorato” e non più “assegni di ricerca”. Avrà un forte coordinamento centrale, lavorerà a contatto col pro Rettore alla ricerca e seguirà tutti i processi riguardanti il dottorato. In ogni dipartimento ci sarà un referente di questo ufficio, sistema che consentirà di gestire in maniera uniforme i dottorati.

Gli assegni e le borse si avvarranno delle strutture del DIPINT. In termini generali, l’organizzazione vede tre momenti che devono funzionare in maniera armonica: uno centrale di livello strategico, uno gestionale allocato presso il DIPINT ed un terzo operativo assegnato al dipartimento. I risultati attesi sono di avere un maggiore numero di progetti europei e saranno vincolati a un meccanismo di premi e sanzioni. Naturalmente questo processo porterà ad un investimento anche in termini di risorse umane che dovranno essere incrementate nei prossimi anni.
La RSU ricorda che è stato chiesto più volte che il processo di riorganizzazione fosse più organico e che riguardasse tutto l’Ateneo. Nel merito dell’area della ricerca, chiede in primo luogo precisazioni sulla collocazione del personale, visto che è circolata una bozza che conteneva già i nominativi dei lavoratori allocati nei nuovi uffici, gli incarichi assegnati e perfino il personale considerato in esubero, e chiede anche per loro sia tenuto conto delle competenze acquisite e delle loro aspettative circa eventuali richieste di mobilità in caso di esuberi (da accertare con criteri trasparenti). Sottolinea infine che l’attività di ricerca tutta proiettata sul DIPINT produce una evidente svalorizzazione del personale dei Dipartimenti, il cui lavoro sarà ridotto a quello di passacarte degli atti del Dipartimento, ben lontano da quel “coinvolgimento nel processo decisionale” che il Direttore ha detto di considerare addirittura “programmatico”.
Chiede quindi chiarimenti sul DIPINT, struttura creata originariamente per integrare Azienda Ospedaliera e Università e che ora verrebbe ad accentrare su di sé la gestione della ricerca in Ateneo.
Sulla collocazione del personale, il Direttore dichiara che la circolazione di una bozza contenente i nominativi dei lavoratori e gli incarichi attribuiti è un fatto increscioso, che non esistono liste di proscrizione, che però è del tutto evidente che nel nuovo scenario prospettato si dovrà verificare una mobilità spontanea. Quando avverrà la disattivazione dei presìdi di Polo (resta il management della ricerca) ci sarà naturalmente una certa quantità di personale che si dovrà redistribuire in maniera adeguata. Per quanto riguarda l’allocazione del personale, dopo la definizione degli organici potenziali uscirà il bando di mobilità.
Sul DIPINT il Direttore sottolinea che è una struttura con una duplice interfaccia, una verso l’Università e una verso l’Azienda Ospedaliera ed esiste un’area dirigenziale che si chiama Polo biomedico e tecnologico/DIPINT. E’ altrettanto vero che è un’organizzazione bifronte, visto che ha anche personale non universitario, ma resta il fatto che questa struttura costituisce, secondo il Direttore, una risorsa che va utilizzata e nel momento in cui la Regione non dovesse essere più interessata a finanziarla, resterà il Polo biomedico e tecnologico.

Responsabilità organizzative

Il Direttore informa di avere rivisto integralmente l’attribuzione delle indennità di responsabilità per il personale di categoria EP, poiché ritiene che le fasce attuali siano troppo “rigide” e limitative per rappresentare una dimensione complessa come quella dei dipartimenti. Propone quindi un prospetto differenziato sulla base del numero di personale amministrativo afferente, mentre l’indennità di risultato è indipendente dal numero di personale. Il prospetto comprende tre fasce: la prima da un minimo di 3.099 € ad un massimo di 5.500, la seconda da 5.850 a 7.000, la terza da 7.200 a 8.500. Questa nuova ripartizione è pensata per i responsabili amministrativi di dipartimento, ma potrebbe essere estesa a tutti gli EP, se funzionerà.
Per le indennità del personale di categoria D, ripropone il modello esistente considerata l’esiguità della cifra allocata in bilancio, salvo poter aumentare l’indennità del 30/50% per chi lavorerà nei dipartimenti che non avranno, al momento, un responsabile.

Regolamento di Ateneo delle Scuole

Il prof. Poggi, pro Rettore vicario, illustra il regolamento, spiegando che la costituzione delle scuole in Ateneo è stata una decisione sofferta, alla quale si è arrivati per dare continuità alla didattica, con funzioni di solo coordinamento. Allo stesso scopo rimangono anche i corsi di laurea. Le scuole saranno costituite a febbraio perché devono essere istituite dai dipartimenti. La differenza rispetto alle facoltà è che la scuola non ha autonomia gestionale, quindi il supporto amministrativo sarà svolto da un dipartimento "capofila" che gestirà il budget della scuola: potrebbe essere il dipartimento del Presidente prevedendo una continuità di almeno tre anni.
Per quanto riguarda il personale, nella fase transitoria afferirà alle scuole. La legge impone che sia assegnato ai dipartimenti ma, prima, dovrà essere affrontata una fase intermedia di transizione: sono state quindi identificate una serie di procedure da lasciare alle scuole; il relativo personale risponderà al Presidente della scuola.
La RSU chiede che anche tutto il personale coinvolto in questo processo di riorganizzazione sia contattato dall’amministrazione, che possa optare per la sede di lavoro preferita e che siano considerate e valorizzate tutte le competenze presenti, anche considerato che le attività previste per il personale delle scuole è attualmente svolto da lavoratori che afferiscono a diverse aree (segreterie di presidenza, uffici di polo, front office, segreterie studenti).
La delegata del Rettore riconosce la richiesta della RSU e dà rassicurazione su questo punto.

Chiusure 2013

L’Amministrazione comunica, infine, che nel 2013 i giorni di chiusura dell’Ateneo saranno il 26 aprile, la settimana di ferragosto e il 27 dicembre e informa che, nella prossima riunione di trattativa (fissata per il giorno 11 dicembre) sarà - tra l’altro - presentato il bilancio di previsione e illustrato il bilancio unico di Ateneo.

Question time

La RSU sollecita un incontro per la sottoscrizione del fondo destinato al salario accessorio e la consistenza del fondo della PEO del 2012, e di conoscere a che punto sono i lavori della commissione.
Chiede, infine, che sia convocato quanto prima un tavolo tecnico per discutere della situazione del personale precario di Ateneo.

Firenze, 24 novembre 2012

RSU di Ateneo       

26 Novembre 2012

 

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