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Trattativa 21 novembre 2013

Durante l'incontro - della durata di un'ora - le RSU hanno sottolineato alcune tra le numerose difficoltà che attualmente affliggono i lavoratori d'Ateneo.

Il tavolo di trattativa avrebbe dovuto discutere sui risultati delle simulazioni effettuate con le nuove modalità di valutazione dei punteggi assegnati alle progressioni economiche orizzontali, dopo che l’amministrazione ha deciso, unilateralmente, che l’accordo vigente non è più praticabile.

La RSU e le OO.SS. avevano fortemente contestato questa decisione, pretendendo che le simulazioni avvenissero nel più breve tempo possibile, in modo tale da poter firmare al più presto il nuovo accordo, a condizione però che i risultati attesi per le PEO rimanessero invariati. In caso contrario, avrebbero dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Ateneo.

Invece, come del tutto prevedibile, l’amministrazione ha ammesso di non essere ancora pronta, che i risultati delle simulazioni non sono quelli sperati (del resto non era difficile prevederlo, la RSU aveva già manifestato tutti i dubbi sul nuovo sistema) e che occorreranno altro tempo e probabilmente altri criteri.

La RSU ha protestato fermamente e preteso di essere convocata ugualmente per discutere di numerosi altri problemi; l’incontro di trattativa si è ridotto, pertanto, ad una serie di quesiti che la parte sindacale pone all’amministrazione.

Per quanto riguarda le PEO, il Direttore risponde che il rinvio non deriva da alcuna volontà dilatoria: semplicemente, gli esiti non sono quelli sperati, il sistema non è ancora presentabile e quindi sono necessari ulteriori accorgimenti.

La RSU affronta quindi la questione dello sciopero e dei problemi che si verificano ogni volta, in particolare per l’apertura delle sedi. Ricorda che lo sciopero costa molto ai lavoratori e che in Ateneo c’è un accordo che deve essere rispettato, che l’amministrazione non può ogni volta dare indicazioni che inducono a comportamenti antisindacali, che va rispettato il diritto di chi non vuole scioperare, ma anche quello di chi sciopera e non vuole vedere vanificato il proprio sforzo economico. Ricorda che le regole ci sono e devono essere rispettate; in caso contrario, dovranno essere ridiscusse al tavolo di trattativa, In particolare, sulla gestione delle aperture delle sedi, dovrà essere chiarito chi può avere le chiavi, chi può aprire le sedi e assicurare l’accesso alle strutture e garantire le norme minime sulla sicurezza. E' illegale che si verifichi la sostituzione di personale in sciopero con l'attribuzione delle mansioni di apertura e presidio delle sedi a chi non svolge normalmente tali funzioni. La RSU evidenzia infine che se il sistema della rilevazione delle presenze non funziona, la discussione spetta al tavolo e non alla sola amministrazione, visto che in Ateneo è stato firmato un accordo sulle modalità di orario, di flessibilità e di presenza obbligatoria. Non si capisce come per le chiusure obbligatorie, volute dall’amministrazione, sia lecito mettere in campo ogni correttivo possibile, mentre nel caso dello sciopero si mostra rigidità anche nell’applicare dispositivi di uso comune quali la flessibilità.

La RSU solleva anche la questione della diffusione di chiusure delle strutture ben oltre il calendario previsto dall'Amministrazione centrale, che a volte comportano disagio e comunque difformità di trattamento per i lavoratori. Eventuali chiusure ulteriori andrebbero concordate con i lavoratori interessati, oltre a tener conto ovviamente delle esigenze dell'utenza. La RSU chiede all'Amministrazione un comunicato in proposito. L'Amministrazione risponde dichiarando di condividere che la decisione su ulteriori chiusure debba prevedere il coinvolgimento dei lavoratori.
Successivamente, la RSU chiede che venga al più presto convocato un tavolo per discutere la questione dei lavoratori precari, anche alla luce della recente conversione in legge del decreto n.101 che prospetta, seppur tra molti vincoli e limiti, la possibilità di stabilizzazione. L’amministrazione risponde che è disponibile solo a convocare un tavolo tecnico, perché l’argomento non è materia di contrattazione sindacale.

La RSU ricorda, quindi, che gli anni scorsi non è stato possibile leggere e discutere con la dovuta attenzione il bilancio di previsione perché è stato sempre inviato all’ultimo minuto (la notte prima per la mattina seguente, sic!!). Chiede perciò che quest’anno sia inviato per tempo, vista anche la reiterata richiesta della parte sindacale di poter trattare sull’utilizzo delle risorse allocate a bilancio per il personale tecnico amministrativo.
Il Direttore risponde che si farà come tutti gli altri anni, che non sarà possibile averlo prima anche perché c’è un nuovo sistema contabile.         
L’unico commento possibile sull’argomento è che ogni anno c’è una scusa pronta.

Sul questionario per gli asili nido, la RSU domanda se la finalità è quella di fare una valutazione ai fini dei rimborsi erogati come benefit oppure se l’amministrazione pensa alla creazione di un asilo nido aziendale, verso il quale la RSU dichiara la propria contrarietà.       
L’amministrazione non ritiene assolutamente di potersi assumere l'onere della creazione di asili aziendali.

Sulla mobilità, l‘amministrazione informa che sono state trasferite tredici persone, le altre verranno effettuate un po’ alla volta, per concludere il processo entro marzo.

Questo comunicato non può chiudersi senza una considerazione di fondo su quello che è rimasto della contrattazione decentrata. Gli ultimi governi non si sono risparmiati nel processo di ridimensionamento del ruolo del sindacato, attraverso l’emanazione di norme che hanno sottratto alla contrattazione le materie più cogenti per i lavoratori, riducendole solo a mera informazione, il più delle volte solo successiva, senza quindi alcuna possibilità concreta di poter intervenire nel merito.

Tuttavia in tutti questi anni, pur tra mille difficoltà, ci siamo confrontati con l’amministrazione anche su materie di non “stretta pertinenza” contrattuale, giungendo a soluzioni da noi più o meno condivise ma sempre nell’intento di tutelare i lavoratori al meglio. Ci preoccupa molto il sensibile cambio di rotta che avvertiamo in queste ultime settimane da parte dell’amministrazione, non solo relativamente al riconoscimento pieno del ruolo del sindacato ma anche, e soprattutto, perché pensiamo che il buon funzionamento di una pubblica amministrazione debba necessariamente tener conto dei problemi dei lavoratori e cercarne la soluzione anche attraverso i loro rappresentati al tavolo negoziale.

Il prossimo incontro è fissato per martedì 3 dicembre. Il tavolo tecnico per i lavoratori precari non è stato ancora fissato.

Firenze, 22 novembre 2013

25 Novembre 2013

 

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