La RSU è convocata per organizzare l’assemblea generale del 5 novembre e per la trattativa fissata nel pomeriggio dello stesso giorno.
E’ condivisa la critica ai contenuti e anche alle modalità di svolgimento dello sciopero del 13 novembre, territoriale e di sole quattro ore. In Toscana dovrebbe svolgersi per la giornata intera per Università e Ricerca ma – in generale - viene condivisa l’impressione che tale incertezza generi soltanto confusione, che nuoce allo sciopero in sé e alla fiducia dei lavoratori verso di questa forma di lotta. Il tutto viene ricondotto a un problema di fondo, ossia che alle difficoltà dei lavoratori si stia dando una risposta assolutamente insufficiente. L’impressione è che a livello nazionale si voglia evitare di colpire il governo delle larghe intese, in continuità con quanto è accaduto col governo Monti.
La RSU discute su come impostare la questione dello sciopero in assemblea, e valuta che esporre posizioni particolarmente critiche rischia di disorientare i lavoratori, in particolare i meno informati. Si domanda se riportare le problematiche sia effettivamente utile a migliorare la coscienza critica: molti problemi riguardano infatti anche le modalità di indizione che sono così complesse (4 ore a livello nazionale, ampliate a livello provinciale alla giornata intera) da sfuggire probabilmente alla comprensione della maggior parte dei lavoratori.
In ogni caso, una posizione sull’argomento dovrà essere necessariamente presa in assemblea, sarà comunicato che la RSU sarà presente alla manifestazione con il proprio striscione e sarà presentato un ordine del giorno da far votare ai lavoratori, con i contenuti che la RSU intende dare allo sciopero del 13.
Sulla questione della PEO, unico punto all’ordine del giorno della trattativa, la RSU discute sulle intenzioni dell’amministrazione ribadendo che devono in ogni modo essere mantenute sia la rotazione che la temporalità, e valuta alcune proposte alternative da presentare all’amministrazione.